
12 Ott E’ arrivato il tempo della realtà virtuale
Cos’è Carmel?
È il modo di approcciarsi alla realtà virtuale del futuro senza le applicazioni. Si tratta di un web browser, cioè di un programma per navigare su internet. Ovviamente girerà solo su un dispositivo Oculus inizialmente e ciò significa che potremo destreggiarci sul web attraverso il visore, oltre le app preimpostate, i videogame o gli store digitali in cui ci troviamo quando indossiamo uno di quei strumenti. Riassumendo: nulla da installare o scaricare, garantisce automaticamente un’affluenza di pubblico ampio: “Il pubblico diventa chiunque abbia un computer portatile o un telefono cellulare. E tutti nel futuro avranno la propria realtŕ virtuale sul web“, ha detto il co-fondatore di Oculus Nate Mitchell. Tale scelta mira all’inclusione e non all’esclusione: l’obiettivo è che la realtà virtuale diventi una dimensione nella quale si possano muovere tutti quanti non solo chi ne è appassionato o ossessionato. In questo è riconoscibile l’approccio di Facebook, che ha comprato l’azienda nel 2014. Proprio Zuckerberg, intervenuto durante l’apertura della conferenza, ha parlato della volontà di mettere al centro del software gli utenti, perché la realtà virtuale diventi la prossima piattaforma di computing alla portata di tutti. Anche la Mozilla Foundation è andata oltre lanciando il sito MozVR, un vero e proprio luogo per fare test e prove esperienziali sulla VR (https://mozvr.com). Nel pieno spirito dell’open source la Mozilla ha reso disponibile il codice sorgente in modo tale da creare, organizzare, migliorare l’esperienza sul web da parte dei tecnici che ci lavorano sopra.
Inoltre Open Source Virtual Reality (OSVR) ha annunciato una nuova versione del visore per la realtà virtuale open source: hacker development kit 2 (HDK 2) che integra un pannello OLED con risoluzione maggiore per offrire una qualità visiva paragonabile a quella di Oculus Rift e HTC Vive. Al di là del prezzo (ci sarà pur un motivo se gli altri costano fino al doppio) il nome stesso HDK, hacker development kit, ci indica che tale strumento non è ancora terminato, ma è ancora in via di sviluppo, in continua evoluzione.
Autore: Chiara Cuttica