
04 Nov Educare ai social
“..Viene, inoltre, concessa la facoltà al soggetto che abbia subìto un atto di cyberbullismo (nella versione emendata, non solo l’infraquattordicenne, ma addirittura anche il maggiore di età), personalmente o per mezzo di un genitore o di un esercente la responsabilità del minore, di formulare un’istanza volta all’oscuramento, alla rimozione e al blocco dei contenuti che lo riguardano, da inoltrarsi direttamente al gestore del sito web, del social media (Facebook, Instagram, Ask…), del servizio di messaggistica istantanea (Whatsapp, Skype, iMessage, Snapchat Telegram…) o di qualsiasi rete di comunicazione elettronica – che dovranno dotarsi di specifiche procedure per la gestione di tali istanze..”
Il 20 settembre la Camera ha approvato una legge per osteggiare cyberbullismo e bullismo, due mali che coinvolgono molti adolescenti al tempo del web. Il bullismo on line è un atto aggressivo o violento compiuto tramite mezzi telematici (chat, mail, sms siti), considerato un rischio per i giovani utenti che non conoscono le regole del web e quindi ne sono vittime e prede.
Il 2 novembre facebook ha lanciato una nuova piattaforma di prevenzione contro il bullismo virtuale in collaborazione con lo Yale Center for Emotional Intelligece. Tale strumento possiede delle linee guida su come gestire i social nel momento in cui ci si trova in situazioni di bullismo mediatico attivo e passivo. I principali consigli per tutelare al meglio il nostro profilo sono:
• Proteggere l’accesso evitando hackeraggi
• Comunicare quando si nota qualcosa che non dovrebbe essere su fb
• Controllare i tag
• Usare controlli predefiniti
• Consapevolezza del pubblico con cui si condividono i contenuti.
Nella sezione delle normative è proprio citato “L’obiettivo dei nostri Standard della comunità e delle relative normative è permettere alle persone di esprimersi liberamente e offrire, al contempo, un ambiente sicuro e accogliente per tutti. Il nostro obiettivo è creare un ambiente in cui tutte le persone siano trattate con empatia e rispetto.” Avere questo tipo di risorsa sicuramente è un inizio, tuttavia non è la risoluzione a tutti i problemi. Purtroppo i giovani utenti non sono consapevoli della quantità d’informazioni e big data che vengono conservati lasciando permanentemente una traccia. Per rendere veramente utile questo strumento proposto da facebook bisognerebbe formare ed educare alla multimedialità consapevole nella didattica scolastica e negli ambienti educativi. Il centro di sicurezza è consultabile da tuti al seguente link proponendosi come strumento per tutelare gli utenti giovani, i genitori, gli insegnanti. https://www.facebook.com/safety/policies
Autore: Chiara Cuttica