
07 Ott Il Manifesto della comunicazione non ostile
L’associazione no-profit Parole O_Stili è nata a Trieste nell’agosto 2016 e ha creato un progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza delle parole usate soprattutto in Rete. L’associazione ha l’obiettivo di responsabilizzare gli utenti della Rete a scegliere forme di comunicazione non ostile. Promuove i valori espressi nel suo “Manifesto della comunicazione non ostile” perché “virtuale è reale” e l’ostilità in Rete ha conseguenze concrete, gravi e permanenti nella vita delle persone. Tra gli associati firmatari c’è la copywriter e divulgatrice Annamaria Testa e il direttore creativo Paolo Iabichino e molti altri esponenti di rilievo negli ambiti del giornalismo, delle università e della Rete.
Parole O_Stili lavora con le scuole, le università, le imprese, le associazioni e le istituzioni nazionali e territoriali per diffondere le pratiche virtuose della comunicazione in Rete, e per promuovere una consapevolezza diffusa delle responsabilità individuali.
Andando sul sito si può scaricare il manifesto e aderire all’iniziativa firmando online. Di seguito i punti del manifesto:
1. Virtuale è reale.
Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.
2. Si è ciò che si comunica.
Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.
3. Le parole danno forma al pensiero. Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.
4. Prima di parlare bisogna ascoltare
. Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.
5. Le parole sono un ponte
. Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.
6. Le parole hanno conseguenze.
So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.
7. Condividere è una responsabilità.
Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.
8. Le idee si possono discutere.
Le persone si devono rispettare
Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.
9. Gli insulti non sono argomenti.
Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.
10. Anche il silenzio comunica.
Quando la scelta migliore è tacere, taccio.